In Vigna
Pietre, sabbia e terre rosse

Gualdo del Re coltiva circa 27 ettari di vigneto in località Notri, poco più a sud dello storico borgo di Suvereto dove il fiume Cornia si insinua tra i primi rilievi delle Colline Metallifere dando origine all’omonima Valle.
Un corpo unico di vigneti che analisi dei terreni e oculate scelte agronomiche hanno portato alla suddivisione in due zone distinte, dedicate rispettivamente ai vitigni a bacca rossa e ai vitigni a bacca bianca dell’azienda.
La parte meridionale dei vigneti, quella che guarda al fiume, è composta da terreni di origine alluvionale chiari e sciolti. È destinata alla coltivazione delle uve a bacca bianca – Vermentino e Pinot bianco – che qui si caratterizzano per la loro freschezza, intensità di profumi e buona complessità.
La parte settentrionale, figlia delle Colline Metallifere, presenta terreni dalla tipica colorazione ferrigna, con una struttura caratterizzata dalla presenza di pietra, argilla e limo. Terreni ideali alla coltivazione di Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, che qui acquistano un particolare portamento nobile, di grande fascino, per l’unicità delle caratteristiche aromatiche e strutturali. In quest’area sono stati messi a dimora i vigneti che danno origine ai due Supertuscan dell'azienda: I’Rennero, pluripremiato Merlot in purezza e Cabraia, ottenuto da uve di Cabernet Franc e da una piccola quantità di Cabernet Sauvignon.

Suvereto
Tra costa e Appennino
Suvereto è crocevia enoico tra costa e Appennino, terra dove i vitigni classici della Toscana vivono accanto alle varietà internazionali, che qui hanno trovato un habitat ideale. I suoli rocciosi, ricchi di ferro e argilla, rappresentano la perfetta congiunzione tra l’ambiente selvaggio dell’entroterra e gli antichi fondali marini.

VITICOLTURA dell’equilibrio
Coltivazione biologica e rispetto della vite
Gualdo del Re applica i principi della coltivazione biologica ai suoi vigneti cercando il perfetto punto di equilibrio tra espressività varietale e carico produttivo. In campagna tutte le operazioni vengono condotte con il massimo rispetto della vite.
La densità d’impianto dei vigneti, circa 6.000 piante/ettaro, unita a un’attenta gestione del verde e l’utilizzo razionale del diradamento, consentono una resa per pianta armonica: né troppo, né troppo poco. Un impegno all’equilibrio vegetativo che favorisce la completa maturazione dei grappoli, in perfetta armonia con il clima caldo e asciutto di Suvereto che porta alcune cultivar a maturazioni precoci e richiede un perfetto tempismo vendemmiale, varietà per varietà, vigneto dopo vigneto.

«La vite è una pianta di per sé generosa. Il nostro compito è di armonizzare la sua innata vocazione agli obiettivi enologici che vogliamo raggiungere».
Barbara Tamburini




