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Orgogliosamente toscani

Gualdo del Re - Toscana

Nel 2022, Gualdo del Re inizia un nuovo capitolo della sua storia. La proprietà viene acquisita dall’imprenditore Mauro Gestri, di origini pistoiesi.

L’avvicendamento avviene nel segno della continuità e dello sviluppo del percorso di eccellenza intrapreso da Barbara Tamburini, diventata nel frattempo uno degli enologi più noti e qualificati a livello nazionale ed internazionale.

Il nuovo programma di sviluppo aziendale prevede il rinnovo di alcuni vigneti e l’acquisto di nuovi appezzamenti. Sulle nuove superfici verranno impiantate selezioni massali dei vitigni tradizionali, frutto di studi e approfondite analisi.

Di pari passo, verranno ammodernati il Ristorante, il Casale e, soprattutto, la Cantina, il cui reparto tecnico verrà messo al servizio di una sempre maggiore razionalizzazione dei vigneti.

Gualdo del Re - Toscana

Mauro Gestri

Imprenditore e grande appassionato di vino, Mauro Gestri ha origini pistoiesi. La terra paterna e la sua millenaria tradizione enoica hanno richiamato Mauro e la moglie Barbara in Toscana dopo un lungo periodo trascorso all’estero. L’acquisto di Gualdo del Re, nel 2022, ha coronato il sogno di questo ritorno alle origini.

La famiglia Gestri ha avviato un ambizioso progetto di ristrutturazione e crescita dell’azienda che prevede il radicale rinnovo della cantina e delle strutture produttive, l’ampliamento dei vigneti e lo sviluppo di un’ospitalità coerente all’eccellenza dei vini prodotti.

La cantina è stata affidata interamente all’enologo Barbara Tamburini, a capo di tutta l’attività vitivinicola con il compito di innovare e potenziare la produzione di Gualdo del Re nel rispetto della sostenibilità e della qualità riconosciuta dei suoi vini.

Storia

Nel segno della continuità

Gualdo del Re nasce a Suvereto nel 1953 come azienda agricola promiscua. Si coltivano la vite, l’olivo e i cereali, ma la produzione di vino è ancorata al consumo familiare.

Bisogna attendere gli anni ’80 perché l’azienda muova i primi passi verso la specializzazione, con l’impianto di varietà internazionali (soprattutto Merlot, Cabernet Sauvignon e qualche filare di Pinot Nero) accanto a uve che hanno sempre fatto parte della tradizione: il Sangiovese, il Vermentino e l’Aleatico.

L’ingresso di Barbara Tamburini – nel 2000 – segna il nuovo passo. La giovane enologa, fresca di studi universitari, imposta la produzione secondo metodi razionali e sperimentali, salvaguardando la purezza dei vitigni in etichette monovarietali, capaci di raccontare con immediatezza le caratteristiche di un territorio dalle grandi potenzialità espressive e la vocazione ai vitigni internazionali e autoctoni.

Si afferma il Gualdo del Re, espressione compiuta e identitaria del Sangiovese di Suvereto. Nascono quindi i cru dell’azienda: I’Rennero, Merlot in purezza dal carattere austero e di grande capacità evolutiva e il Cabraia, oggi blend di Cabernet Franc, in prevalenza, e Cabernet Sauvignon.

Gualdo del Re - Toscana

La «foresta» del Re

Gualdo è antica parola di origine longobarda, ovvero wald, che significa «bosco», toponimo assai diffuso in Maremma dove alberi e foreste la facevano da padrone, scendendo dai monti dell’Appennino e impadronendosi anche delle coste. Il Re, stando alle antiche testimonianze, è invece il conquistatore del Centro Italia, il longobardo Agilulfo, il quale, dopo essere asceso al trono, nel 591 d.C. allargò i confini del suo regno fino al limite estremo dei territori della Chiesa, conquistando Populonia, Bagnoregio e, infine, Orvieto.

Gualdo del Re - Toscana